UTE Cassano Murge

DA PARTE DELLA PRESIDENTE

(A.A. 2021/2022)
Partendo dalla mia esperienza, raccoglierò in questo spazio pensieri, poesie, aforismi e personali considerazioni su momenti di vita vissuta all’interno della nostra Associazione, con la speranza di offrire a chi legge utili spunti di riflessione.
POSSIAMO ANCORA PARLARE DI PASSIONE CIVILE?
Venerdì 18 marzo u.s. si è tenuto presso la nostra sede UTE, l'incontro di presentazione del libro "Maria Colamonaco, la politica femminile in Puglia" che ripercorre le esperienze di vita, di lotta e di impegno politico e sociale di Maria Colamonaco, nata a Santeramo in Colle nel 1927 e morta a Bari all’età di 90 anni. Protagonista al femminile della storia politica murgiana e pugliese, è stata un esempio di tenacia, di determinazione e di passione nella difesa degli ideali democratici ed in particolare dei diritti delle donne.
È stato molto interessante conoscere la vita straordinaria di questa figura di donna, orgogliosamente figlia della nostra terra. La ricerca dei documenti e delle testimonianze e quindi l'edizione del testo sono stati possibili grazie all'iniziativa della sezione santermana di AIDE, un'Associazione nazionale che promuove il ruolo della donna e della famiglia in tutti gli ambiti della vita sociale. Nata al sud, l’Associazione è già presente in molte regioni italiane.La sezione di Santeramo in Colle è molto attiva, grazie all'impegno della sua presidente Anna Larato (giornalista corrispondente di diverse testate giornalistiche, in primis la Gazzetta del Mezzogiorno) e delle sue associate tra cui la valente professoressa Rosanna Lella, curatrice del volume.
Prendendo spunto dal nostro incontro ho approfondito la questione della passione civile oggi, imbattendomi in un articolo di Onofrio Losito, già direttore diocesano dell’Ufficio Pastorale per i problemi sociali. Mi ha colpito questa sua affermazione: “Non è più sufficiente richiamarsi ad ideali che possono risultare astratti se non sono incarnati nel vissuto della gente; non potranno mai essere percepiti come pilastri su cui costruire la convivenza sociale, ma solo baluardi da sbandierare per miopi operazioni di acquisizione del consenso…”.
Quindi c’è da chiedersi: si può parlare ancora di passione civile ai nostri giorni? Se consideriamo l’accezione del termine passione (dal lat. passio -onis, patire, soffrire), potremmo certamente dire che negli ultimi anni l’esperienza di partecipazione alla vita politica è stata decisamente connotata da passività, da una sorta di appiattimento, condizionato dal “pensiero unico” dilagante. Occorre pertanto ridestare una passione politica (da non intendersi partitica) che ha il suo centro nella dignità della persona, nel rispetto e nella cura del bene comune, unitamente ad un’economia etica e solidale. Sono questi i principi su cui riflettere in tutti gli spazi di partecipazione sociale e culturale. Spazi da creare e valorizzare con urgenza, dove far confluire i molti cittadini disorientati e delusi che vagano alla ricerca di una nuova identità. Spazi nei quali si possano diffondere le esperienze positive ed esemplari di impegno civile presenti in molte nostre realtà territoriali. In questo primo giorno di primavera, di rinascita, l’azione, ormai non più rinviabile, di ricostruzione civile rientra a pieno titolo tra le finalità delle Università della terza età, sempre più chiamate a svolgere il loro compito di promozione sociale.
Cassano Murge, 21 marzo 2022

Utilia Maria Di Leone


Per chi, tra i corsisti, non ha potuto seguire la lezione in presenza, ma anche per chiunque altro si ritrovi sul nostro sito, pubblichiamo la videoregistrazione di un'altra Grande Storia d'Amore, quella "da favola" tra Grace Kelly e Ranieri di Monaco.

Utilia Maria Di Leone


UNA CONFERENZA DEDICATA A NOI
La Pandemia, decretata due anni fa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha fatto emergere, tra luci ed ombre, numerose criticità, ma anche molte opportunità, in apparente contrapposizione fra loro:
-ha messo in evidenza la fragilità e l'inadeguatezza del sistema sanitario, ma anche la professionalità e l'eroismo quotidiano, pagato spesso con la vita, di medici, infermieri e operatori della salute;
-ha dato voce a sentimenti contrastanti come la paura della malattia, l’angoscia dell'isolamento, la rabbia e l’intolleranza, insieme alla solidarietà, alla fiducia, all’ottimismo dei cartelli beneauguranti e delle canzoni dai balconi;
- ci ha fatto vivere da un lato il timore di incontrare l'altro e dall’altro il desiderio impaziente di tornare a stare insieme, di ritrovarci e riconoscerci come esseri umani nati per essere animali sociali;
- e ancora…ci ha limitato fortemente nei contatti interpersonali, ma ci ha dischiuso nuove modalità di relazione e di comunicazione.
Abbiamo ingoiato ore ed ore di tv, notiziari, interviste a infettivologi, virologi, esperti più o meno titolati e abbiamo seguito giornalmente e con apprensione tutti i bollettini covid nazionali e locali…
Ora che lo stato d’emergenza sta per finire (almeno, si spera…), è tempo di riflettere, di tirare le somme affinché si possa trarre un insegnamento dai nostri comportamenti, dalle nostre stesse esperienze.
In un momento storico davvero complesso, funestato dal conflitto russo-ucraino e ancora interessato dal coronavirus che continua imperterrito la sua corsa a fronte di un progressivo e tenace ritorno alla “normalità”, noi dell’UTE di Cassano Murge abbiamo voluto, coraggiosamente, organizzare dal vivo la Conferenza “Gli anziani nella pandemia. Riflessioni a più voci” per fare il punto sulla situazione pandemica e poter cogliere segnali di ripresa e di speranza per un ritrovato benessere. Le riflessioni messe in campo sono scaturite dalle circostanze inedite ed epocali della pandemia ed incentrate su una ricerca sul campo condotta in ambito universitario oltre che su cosa potrà accadere nel dopopandemia.
Si è parlato non solo degli aspetti sociologici e sanitari, ma anche dell’opportunità di ristabilire nuovi equilibri che ci consentano di metabolizzare ciò che abbiamo già vissuto e di attuare un cambiamento “sostenibile”.
Il giorno 11 marzo 2022, alla presenza di un folto pubblico rispettoso delle regole previste per gli incontri in presenza, la professoressa Giovanna Da Molin ha chiarito il concetto di anzianità e ha illustrato l'attività del CIRPAS che da vent'anni si occupa di ricerca in svariati ambiti tra cui la demografia sociale, con particolare riferimento a tre fasce di popolazione: Giovani, Donne, Anziani. In particolare si è soffermata sui campi di osservazione dell'Indagine "Popolazione over 65 e pandemia", ovvero Conoscenza, Stili di vita e Accettazione del vaccino.
La ricercatrice Elita Anna Sabella ha quindi presentato i risultati emersi dalla suddetta indagine alla quale anche noi, Ute di Cassano, abbiamo dato un piccolissimo contributo. Il dato più interessante ed inatteso è stato quello relativo alla vaccinazione anticovid 19 che, pur con dichiarata perplessità e non celata diffidenza da parte degli intervistati, ha registrato un'altissima percentuale di adesione. C'è stato poi un accenno all' "infodemia", ovvero all'overdose di informazioni cui veniamo sottoposti quotidianamente e che dobbiamo imparare a fronteggiare.
Il dottor Giuseppe Baldassarre ha infine evidenziato il diverso approccio alla pandemia da parte dei giovani e degli anziani, precisando come gli over 65 abbiano mostrato una maggiore predisposizione alla resilienza, grazie alla capacità di affrontare e gestire meglio, per esperienza, le avversità della vita.
Tutti gli interventi, quelli dei Relatori, ai quali va il nostro più vivo ringraziamento, e anche quelli del pubblico, ci hanno "regalato" una maggiore consapevolezza di ciò che abbiamo vissuto in questi ultimi anni, giungendo alle seguenti conclusioni:
-l'età è una dimensione più psicologica che fisiologica;
-le donne hanno un'aspettativa più ampia di vita per essere più resistenti e naturalmente predisposte al multitasking;
-per vivere bene dobbiamo imparare ad invecchiare in salute, curando una sana alimentazione, un equilibrato dinamismo e aprendoci ad una ricca vita sociale.
Il covid-19 ha messo a fuoco le dimensioni della nostra vulnerabilità e della nostra fragilità e ci ha ricordato quanto sia miope e filosoficamente ottuso sottovalutare i limiti della nostra condizione di esseri umani, in quanto corpi in carne e ossa, esposti alla sorte e all’inaspettato.
Ma come siamo parte della Natura, siamo anche frutto dell’evoluzione culturale, perché siamo un impasto di biologia e di logica, di corpo e anima, di istinto e sentimento…
Riflettere sui propri vissuti e sui propri comportamenti significa riconoscere le proprie difficoltà, ma è soprattutto scoprire le proprie potenzialità, perché… “Se tutto questo dolore non allarga i nostri orizzonti e non ci rende più umani, liberandoci dalle piccolezze e dalle cose superflue di questa vita, allora…è tutto inutile…” (Etty Hillesum)
Cassano M. 12 marzo 2022

Utilia Maria Di Leone


Celebrare la Donna... un'ipocrisia? Uno stereotipo? Una banalizzazione? L'UTE risponde: semplicemente il desiderio di rendere omaggio ad alcune grandi donne che, a vario titolo, sono entrate nella Storia, oltreché soddisfare il bisogno di riflettere seriamente su temi che rischiano di diventare "i soliti discorsi". Per farlo, non basta un giorno solo, ecco il motivo per cui i docenti Cecere, Di Leone e Novielli invitano i propri corsisti a mettere la Donna al centro dell'attenzione nel corso di più incontri. Aperta a tutti poi, la giornata del 18 marzo in cui la protagonista sarà una figlia del Sud, una di noi... Seguiteci con il consueto affetto! (Locandina)

Utilia Maria Di Leone


Martedì 15 febbraio nel corso di una riunione online a livello nazionale, la Federuni ha presentato il libro "Le arti al tempo della pandemia", contenente anche i lavori inviati da questa UTE, dei quali pubblichiamo con piacere i testi. Le autrici (Elisabetta Maio, Dorina Percoco e Margherita Cuscianna) sono nostre associate che si sono cimentate con valore nella poesia e nella prosa. Colgo l'occasione per ribadire calorosamente l'invito a mettervi alla prova come narratori, poeti, pittori e fotografi, partecipando al nostro Concorso indetto per il Ventennale: tra voi si nascondono talenti sorprendenti! (Leggi i testi)

Utilia Maria Di Leone


Giorno della Memoria 2022.
Ho visitato due campi di concentramento, Dachau (Germania) e Auschwitz (Polonia): in entrambi i casi, pur amando molto scrivere, non sono mai riuscita a raccontare compiutamente quell'esperienza. Quando ci ho provato, le parole mi sembravano sempre riduttive ed inadeguate ad esprimere l'orrore che i miei occhi avevano visto e tutti i miei sensi avevano intuito...Un freddo raggelante nelle ossa e una profonda oppressione al petto sono le sensazioni che ricordo di aver provato calpestando i percorsi acciottolati, rimanendo immobile sulla soglia delle celle e sostando incredula davanti alle teche in cui sono raccolti i poveri resti di migliaia di persone... Dove può arrivare "l'uomo" quando perde il concetto stesso di umanità? Non dobbiamo mai smettere di chiedercelo e non dobbiamo mai smettere di provare sdegno e dolore per le atrocità commesse, ma soprattutto non dobbiamo mai dimenticare e rinunciare al nostro impegno, individuale e sociale, di educare i giovani all'affermazione dei diritti umani, ai valori di uguaglianza e fraternità, all'amore e al rispetto per la vita.

Utilia Maria Di Leone


In attesa di riprendere i nostri incontri dal vivo, ho pensato di fare cosa gradita registrando le prime lezioni del mio corso "Grandi storie d'amore". Cominciamo con la storia di Nefertiti, la bellissima e misteriosa regina dell'antico Egitto.



E' la volta del mito di Orfeo ed Euridice, una storia d'amore leggendaria che si perde nella notte dei tempi, il cui finale, se pur tragico, ha il valore consolatorio dei sentimenti forti che durano oltre la morte. Buona visione e arrivederci presto con le nostre nuove Grandi Storie d'Amore.

Utilia Maria Di Leone

Prima parte


Seconda parte

RIFLESSIONI SULLA FELICITA'
Tempo fa lessi un articolo di Alberto Simone, scrittore, regista e psicoterapeuta, sulle tre condizioni esistenziali, che, secondo lui, sono alla base della felicità. Anche a distanza di tempo, ritengo le sue riflessioni sempre attuali e meritevoli di attenzione. Dall'articolo ho realizzato un video che offro volentieri alla vostra visione. Alla prossima!

Utilia Maria Di Leone


LAMENTARSI? NO, GRAZIE!
È inevitabile, in questi giorni, sentire espressioni quali: "Basta, non se ne può più! Questa pandemia ci ha rotto le scatole! Se andiamo avanti così, ce ne andiamo tutti in depressione…". Anche il rinvio della ripresa delle nostre attività ha sicuramente creato non poca delusione, ma purtroppo ci sono decisioni che devono fare i conti con la realtà.
Intendiamoci: abbiamo tutto il diritto di lamentarci, ma siamo sicuri che sia l’unico modo di affrontare le situazioni? Pensateci: siete mai stati influenzati negativamente da persone che sono polemiche e si lamentano di continuo? Bastano 30 minuti di lamenti per avere ripercussioni psicofisiche negative. Un articolo pubblicato in rete, che ho letto e sintetizzato per voi, spiega molto bene il perché lamentarsi faccia male alla salute, all’umore e alla vita in genere.
Secondo uno studio della Stanford University - California, le conseguenze di 30 minuti di lamento esercitato in prima persona o subìto dagli altri, sono: cattivo umore, irritabilità, negatività, apatia e stanchezza fisica. È scientificamente provato che il lamento, attivo o passivo, fa male alla salute per questi motivi:
1) Sentire qualcuno lamentarsi spegne i neuroni, di conseguenza ne risentono le nostre funzioni cognitive, creative, intellettive ed emotive. Il lamento infatti è considerato un contenuto che attiva un vero e proprio circolo vizioso di passività e negatività.
2) Lamentarsi aumenta lo stress - Il lamento non è altro che un pensiero negativo che trova voce. I pensieri negativi, a loro volta, aumentano il cortisolo, l’ormone dello stress, fino a influenzare l’umore e le azioni quotidiane e poiché il nostro comportamento è il risultato dei nostri pensieri, teniamoci alla larga dai lamenti: il nostro umore sarà più positivo e noi più felici.
3) I pensieri negativi bloccano - Le lamentele bloccano il pensiero positivo e la capacità di “problem solving”. Se si entra nel circolo vizioso del lamento, sarà molto difficile uscirne.

Se proprio non riusciamo a smettere di lamentarci, limitiamoci, evitando che diventi un “mantra”… Impegniamoci a fare ciò che possiamo per migliorare le cose. Ad esempio rispettiamo e accettiamo le regole come una risorsa e non come un limite e soprattutto non dimentichiamoci mai di apprezzare quello che abbiamo, anche in un momento critico come questo…Un atteggiamento reattivo e propositivo ci aiuterà ad essere più resilienti e a non perdere il buon umore! A presto!

Utilia Maria Di Leone


FESTA DEGLI AUGURI - Venerdì 17 dicembre
A dispetto della data che, per chi ci crede, non avrebbe promesso nulla di buono, la serata trascorsa in vostra compagnia è stata un successo! Lo testimoniano i vostri commenti e ancor prima il calore e l'atmosfera che da subito il nostro Coro, diretto dalla cara maestra Dora Luiso, ha saputo creare. Per non parlare dei nostri amici "teatranti", generosi ed espressivi declamatori dei bei versi che ci hanno commosso e divertito! Questo video è soprattutto un omaggio a voi, cari soci, ma è anche un modo per dire grazie a quanti si sono impegnati perché tutto "funzionasse" a dovere! È d'obbligo, infine, ringraziare il parroco Don Francesco per averci concesso l'uso di una sala sicura e accogliente.
A risentirci il prossimo anno!

Utilia Maria Di Leone


AUGURI DI NATALE 2021


Quest’anno, a Natale, regaliamoci e regaliamo… GENTILEZZA! La gentilezza è un grande dono, sia per chi la offre che per chi la riceve Tutto quello che facciamo disinteressatamente, con l’unico scopo di far star bene gli altri, è gentilezza. Può assumere varie sfumature e nomi diversi: altruismo, empatia, gratitudine, generosità, solidarietà… Sono tutte espressioni del nostro amore verso gli altri, senza aspettarsi nulla in cambio. La gentilezza è il miglior modo di entrare in relazione con le persone: se impariamo a rispondere con calma e con garbo alla scortesia, alla maleducazione, alla prepotenza, all’ignoranza… non solo scopriremo lo straordinario potere e l’"effetto sorpresa" della gentilezza, ma miglioreremo notevolmente anche la qualità della nostra vita. La gentilezza è un moto istintivo dell’animo, un tratto profondo della nostra umanità che spesso rimane sepolto sotto delusioni, rancori, tristezze… sotto le distrazioni del vivere quotidiano. Il mio augurio è che possa tornare in superficie, riemergere ed inondare questi giorni di festa: iniziamo ad essere gentili con noi stessi, gentilezza ovunque, nei piccoli gesti di ogni giorno, nel sorriso, nelle parole, tra le note di una canzone o anche nel silenzio o nel rumore della nostra esistenza… AUGURI!

Utilia Maria Di Leone


A conclusione dell'Assemblea Federuni del 3 dicembre u.s., ho voluto rivolgere alla Presidente Giovanna Fralonardo e a tutti i partecipanti i miei più cordiali auguri di buone feste attraverso la visione di un video che induce alla RIFLESSIONE, alla SAGGEZZA, alla SERENITÀ... Che siano questi i doni del nostro Natale!
Utilia Maria Di Leone


GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

È doveroso per me oggi esprimere un pensiero che, se avesse voce, dovrebbe urlare... gridare tutta la rabbia e lo sdegno per un fenomeno che ogni volta mi scuote e mi angoscia. La donna è troppo, troppo spesso considerata un oggetto che si possiede e che si può buttar via o distruggere quando non serve più... Tutto ciò è intollerabile! E sono stanca e mi indignano anche i BLA BLA dei Congressi, dei Convegni, dei Meeting, dei Seminari che immancabilmente vengono organizzati sull'argomento. BASTA! Basta parlare, basta chiacchiere, ci vogliono fatti, bisogna agire, bisogna subito dare più potere di azione ai Centri antiviolenza e alle Forze dell'Ordine, oltre che prevedere pene certe e severe per chi commette questo genere di reato. È ovvio, comunque, che ciò che più di ogni altra cosa può contrastare la violenza sulle donne è intervenire alla radice del problema, è promuovere un'evoluzione culturale rafforzando l'educazione emotiva dei nostri giovani: giorno per giorno, con un lavoro tenace e costante, è necessario, anzi urgente, formare le coscienze, educare al Rispetto, alla Bellezza come Valore, all'Amore come sentimento profondo, ma soprattutto è importante educare ad accettare le delusioni, le sconfitte, gli abbandoni, perché comunque anche questi fanno parte dell'esistenza umana, di questa nostra vita dolorosa e meravigliosa... Impegniamoci tutti in questa direzione, come esseri umani degni di questo nome, come genitori, come nonni, come cittadini e come volontari di un'Associazione che ha per sua vocazione un impegno educativo e sociale. Io lo farò...

Utilia Maria Di Leone


OGNISSANTI 2021

Nel rivolgere a tutti voi i miei migliori auguri, vi invito alla video-lettura della poesia "Lentamente muore" (A morte devagar) della scrittrice brasiliana Martha Medeiros, pubblicata per la prima volta nel 2000 e spesso erroneamente attribuita al poeta cileno Pablo Neruda. Contrariamente a quanto il titolo indurrebbe a pensare, questa poesia è un vero e proprio inno alla vita, perché un'esistenza amorfa, priva di emozioni, nel bene e nel male, conduce l’essere umano ad uno stato simile alla morte. Si può morire ogni giorno, se non si è complici e partecipi della propria vita, lasciando che tutto scorra nell’abitudine e nella rassegnazione, senza trasporto, senza fantasia. L'ossimoro finale "ardente pazienza" nella sua apparente contraddizione, svela il segreto di una vita tenace e coraggiosa alla costante ricerca della felicità…

Utilia Maria Di Leone


IL POTERE SALVIFICO DEL VOLONTARIATO: la mia esperienza.

Non molto tempo fa mi sono imbattuta in questa citazione: “Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare. Non le hai scelte e nemmeno le vorresti, ma arrivano e dopo non sei più uguale. A quel punto le soluzioni sono due: o scappi, cercando di lasciartele alle spalle o ti fermi e le affronti. Qualsiasi soluzione tu scelga, ti cambia… e tu hai solo la possibilità di scegliere se in bene o in male…” (Giorgio Faletti) Mi ci sono ritrovata in pieno… Stavo vivendo un momento molto doloroso della mia vita, un momento in cui tutti i miei valori venivano messi in discussione, rendendomi estremamente fragile. Socrate ha detto che il dolore è un errore della mente. Al contrario io penso che soffriamo proprio quando la nostra mente è più lucida, più consapevole, quando non si sbaglia, non s’inganna, quando ci vede chiaro… e poi Socrate era un uomo e gli uomini non comprendono quasi mai fino in fondo il dolore delle donne, men che mai quello delle madri. Ho sperimentato la “fuga”, ma allontanarmi non è servito a separarmi dal dolore. Non restava che “fermarmi” e cercare, dentro e fuori di me, le risorse per affrontare e rielaborare quel dolore. IMPEGNO- OTTIMISMO-CAMBIAMENTO… Ricordate? Sono le condizioni che ci rendono più forti, resilienti e ci consentono di continuare a vivere con positività. Da qui a decidere di offrire il mio contributo alla nostra Università, il passo è stato breve… L’esito delle votazioni tenutesi nel novembre 2020 mi ha voluta presidente, ma l’importante per me, a prescindere dal ruolo, era impegnarmi per il bene comune, fare volontariato, perché mettersi a disposizione degli altri rafforza il senso di comunità, offre un antidoto alla solitudine, crea legami ed amicizie, favorisce la stabilità emotiva, stimola la creatività, amplia conoscenze e competenze, aumenta l’autostima, facilita un buon invecchiamento… e regala EMOZIONI uniche. Insomma, il volontariato è davvero un’ancora di salvezza. E il momento più bello ed emozionante per me è stato decisamente l’incontro con tutti voi il 14 ottobre appena trascorso: intercettare i vostri sguardi, ricevere i vostri sorrisi, percepire quel clima di fiduciosa attesa mista a curiosità ed entusiasmo, mi ha dato una grande carica. Indossando quella coccarda tricolore, così ben confezionata dalla nostra cara socia Tonia Borrelli, ho rinnovato il mio impegno verso l’Associazione; ma non potrò fare tutto da sola, avrò bisogno del vostro sostegno e della collaborazione di tutti. Principalmente confido sulla convinta e solidale condivisione di quegli intenti che vedo metaforicamente rappresentati dai colori della nostra bandiera: il rosso, come la passione dell’impegno civile; il verde, come la speranza di poter costruire un futuro migliore; il bianco, come pagine di vita ancora tutte da scrivere… INSIEME!

Utilia Maria Di Leone